Tra futuro tecnologico e passato rassicurante, l'uomo sull'orlo di una crisi...
Mi presto a scrivere questo piccolo intervento sul blog, guardando con serena nostalgia il passato (in una sorta di Amarcord Felliniano di taglio comunicativo), immerso nel mio (strano) tempo presente, e cercando di immaginare il futuro.
Una selva di pensieri ha invaso la mia mente in questi giorni, e io li ho semplicemente assecondati (vedi mai che dal caos riesca a venir fuori qualche buona idea?)
Sarà perchè ho incontrato (in maniera virtuale si intende) amici che non vedevo da decenni e la cosa al tempo in cui li frequentavo (cioè fino ai primi anni '90), sarebbe stata semplicemente inimmaginabile.Così oggi scriverò qualcosa che mi riguarda, o meglio che riguarda la mia generazione di ultra trentenne (di gente "Confusa e Felice" per dirla con Carmen Consoli). Parliamo di mezzi di comunicazione, i media anglosassoni (o per essere più circoscritti di "new media").
Il presente è il social network e, tanto per citarne il maggiore strumento, Facebook, con milioni di iscritti nel mondo (e se non fai parte del gruppo sembra che sei un'alieno dalla pelle verde e coriacea).
Il passato era il telefono (non il cellulare si badi bene) e se il "chiamato" non era in casa non c'era alternativa che riprovare in un'altro orario. Se la Sip ti staccava la linea...ti tagliava fuori dal mondo (ricordo ancora le penose discussioni con l'operatore). Adesso la minaccia di sospendere la linea è molto più blanda, non fa paura quasi a nessuno che abbia meno di 70 anni .
Abbiamo fatto un bel percorso: telefono via filo, telefono cellulare, voip (che è il protocollo voice over ip...che in soldoni permette di chiamare sfruttando la rete).
Il nostro mondo, oggi è quasi interamente governato dal virtuale, che spesso finisce per incarnarsi e prendere spazio "fisico" nella realtà. Non è un caso che un diffuso gioco di ruolo è Second Life, in cui il giocatore (che in realtà è un vero è proprio personaggio) sceglie un avatar (un'icona che lo rappresenta) e vive nel gioco (si fidanza, frequenta i pub, prende casa).Che il fenomeno non sia tanto marginale, lo rivela il fatto che alcune aziende hanno fiutato l'affare e hanno cominciato a comprare spazi pubblicitari virtuali all'interno del gioco (non banner ma veri e propri esercizi commerciali che si integrano nell'economia del gioco).
Insomma a veder la situazione, non c'è poi da star tanto tranquilli sul possibile futuro tecnologico...e molti individui sembrano, a esser sinceri, più Confusi che Felici (riprendendo la Consoli) . Però a noi generazione X è assegnato il difficile ruolo di mediatori tra i cybersmanettoni (dotati di talento incredibile per le applicazioni informatiche) e i conservatori ad oltranza (io internet? ma che ci faccio?). Siamo a metà del guado e cerchiamo di mettere un freno agli eccessi e alle stravaganze (non sempre ci riusciamo) e intanto cerchiamo di non perdere il treno del progresso, ma nemmeno il gusto di una telefonata con mezzi tradizionali.
Etichette: facebook second life, futuro, progresso
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