La Vespa di regìme
'E di questi giorni la notizia che il Governo ha approvato una tassa addizionale del 25% sui proventi derivanti dal mercato della pornografia. E fin qui nulla da eccepire.
La legge prevede che sia applicata anche ai film d’autore dove sono contenute scene di sesso esplicite. Tutto ciò a insindacabile giudizio del ministro Bondi: non un organo collegiale, magari composto da esperti chiamati a decidere sui casi incerti, ma come ormai ci ha abituato questo Governo, la decisione spetta ad un uomo solo. Visto che il premier non è proprio scevro da conflitti di interesse di ogni genere (e quello televisivo è piuttosto macroscopico) la decisione mi sembra molto poco opportuna.
Continuo ad assistere all'evolversi di un copione già visto, si evita il più possibile di creare organismi che abbiano all'interno tracce di democrazia, si concentra tutto nelle mani di una stretta cerchia di uomini di fiducia (prove tecniche di regime?).
Contemporaneamente, girando per i canali del nostro sciagurato palinsesto, ho subito uno shock che ha richiesto un impegno mentale non trascurabile. Mentre in India si stava ancora consumando uno degli attacchi terroristici più gravi degli ultimi anni, con numerosi Italiani coinvolti (con molte storie da raccontare. Qualcuna, ringraziando il cielo, a lieto fine), e centinaia di morti e con gravi ripercussioni internazionali, in cosa mai mi potevo imbattere? In Bruno Vespa. Meno male che c'è lui che ci distrae e ci conforta rappresentandoci in modo disinvolto un mondo frivolo e deficiente.
L'insetto Rai non trovava di meglio che tirare fuori dal cilindro della SUA trasmissione, una interessantissima puntata dal titolo "Gli italiani sono contrari al nudo in Tv?" con un bouquet di ospiti da Lory del Santo (vincitrice di un'edizione della penosa kermesse televisiva l'Isola dei famosi) e l'autodefinita intellettuale di sinistra Alba Parietti (ma a me non sembra nè intellettuale nè di sinistra) e poi il repellente filosofo Zecchi (creatura dell'orripilante Maurizio Costanzo), e l'iscritto alla P2 (che oggi fa curriculum) Roberto Gervaso.
Insomma una trasmissione tutta cosce e cervelli di gallina d'annata e pseudo intellettuali ammuffiti, con un Vespa che non faceva altro che sfregarsi le mani (e intanto secondo me pensava: Ma stà puntata una persona normale non se la potrà mica vedè...però poi si ricordava dei conti della villa di Ponza da pagare...).
Ma l'esimio Ministro Bondi, attuale garante della cultura "italica", come considera questa insulsa volgare e trucida brodaglia televisiva ?
La domanda è se si può non considerare pornografia (nel senso più ampio del termine) una trasmissione che ruota su discussioni che nei peggiori bar di Caracas si guarderebbero ben dal fare.
Insomma su una cosa il premier ha ragione, il canone televisivo andrebbe abolito e gli insetti della Rai estirpati (ma questo lo aggiungo io).
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