dinuovogiorno

“Si può ingannare qualcuno per molto tempo oppure molti per poco tempo ma non si possono ingannare molti per molto tempo”. Abraham Lincoln. Dopo lo squallore della politica nostrana (mediatico e non) e le stridenti contraddizioni di quella americana, dopo la notte il giorno verrà di nuovo...finalmente! Questo blog per la frequenza degli aggiornamenti non costituisce una testata giornalistica.Non può considerarsi assoggetabile alle norme per quest'ultime previste.

sabato 17 gennaio 2009

Notizie dalla Terra Santa

Ciao a tutti bentrovati.
Riprendo a scrivere dopo un periodo di "riflessione", e lo faccio parlando delle drammatiche vicende della crisi del Medio Oriente. Vorrei dar voce a chi vive sul posto questa straziante realtà, e non si limita a dare un giudizio leggendo qua e là qualche notizia di cronaca.

CREDO CHE MAI COME IN QUESTA VICENDA LA STRUMENTALIZZAZIONE DELLA STAMPA SIA EVIDENTE.


Buona lettura




Notizie dalla Terra Santa

bollettino indipendente di www.TerraSantaLibera.org

Anno IV, n. 3, del 3 gennaio 2009


Vittorio Arrigoni da Gaza:

testimonianza di amicizia, coraggio e buona volontà

TerraSantaLibera.org

Dublino ore 18 - Gaza ore 20

Dublino ore 21 - Gaza ore 23

Sono le sei di sera quando riesco a prendere la linea con Gaza. Ci abbiamo provato tutto il giorno ma senza successo. O la linea cadeva, o rispondeva in automatica un'operatrice che, nell'idioma oggi in uso in Israele, ci informava che l'utente non era al momento raggiungibile, di riprovare più tardi.

Sempre che il futuro avesse riservato un "più tardi" alle persone che cercavamo di contattare.

Finalmente però, anche se flebile, una voce ci risponde, ed è quella di Vittorio Arrigoni, unico italiano rimasto a Gaza per testimoniare dei crimini di guerra compiuti dai leader israeliani e per offrire il proprio contributo come volontario presso l'ospedale di Gaza, o quel che ne rimane.

Sì, quel Vittorio Arrigoni di "guerrillaradio", blog non allineato e controcorrente, che esprime una voce fuori dal coro, fuori dai denti, ma vera e genuina, anche se potrebbe a volte sembrare un po' troppo cruda.

Qualcuno si potrebbe chiedere cosa c'entrano Vittorio ed il suo blog con questo sito dal taglio cattolico.

Vittorio c'entra, e c'entra molto più di tante voci "cattoliche", che se ne stanno zitte ed acquattate, mute ed intimorite per non "rovinare il dialogo in corso con i fratelli maggiori", comodamente, ipocritamente, maniacalmente ecumeniche, meglio ancora dire "ecumaniacali". Voci che quando, per rimorso di coscienza, condannano i massacri compiuti da Israele, immediatamente evidenziano la loro distanza da Hamas, "gruppo terroristico" che ha "l'intera responsabilità se la pace con Israle ancora non si è potuta stabilire".

Come se a Gaza ed in Palestina fosse in corso una guerra, tra due Stati contendenti, e non il tentativo, da 60 anni ancora con completato, di pulizia etnica della popolazione araba, che ancora una Patria definita ed indipendente non può dire d'averla.

Quando sentiamo parlare di "Governo della Autonomia Palestinese" ci viene da ridere, non fosse che c'è da piangere, perchè non esiste alcuna "Autonomia Palestinese", nè un territorio o un area che non sia sotto il totale ed incontrastato dominio israeliano, militarmente, politicamente, legislativamente, economicamente.

Questa premessa è d'obbligo, per stabilire che persone come Vittorio Arrigoni, indipendentemente dalle posizioni ideali personali che ci potrebbero, apparentemente, distinguere, hanno diritto più di chiunque altro alla nostra stima e rispetto, ammirazione e amicizia, perchè ci danno la misura e l'esempio, praticamente, senza tante cialtronerie ciarliere, di cosa significhi l'enunciato di evangelica memoria "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici"(Gv.15, 12-14)

Premesso che a noi basta la prova di generoso altruismo di Vittorio, sperando vivamente che egli non debba darcene conferma sino all'estremo sacrificio di se stesso.

Sono circa le sei di sera quindi, quando Vittorio risponde, con voce affannata, alla mia richiesta se, innanzitutto, fosse ancora tutto intero:

"Ciao!, Sì, sto bene, ma sono per strada, al buio, sulla via di casa, richiamami tra un'ora, perchè le luci e i sensori del cellulare possono attirare l'attenzione degli elicotteri che sempre ci svolazzano sulle teste e potrei diventare un facile bersaglio".

"Sei sicuro che non ti disturbo? Non vai a riposare?", chiedo io.

"Ma figurati...e come si fa a dormire con il suono delle bombe che in continuazione vengono sganciate ovunque, sapendo di poter comunque essere il prossimo bersaglio?", ci risponde.

Di far correre un rischio tale a Vittorio non abbiamo proprio intenzione. Attacchiamo e richiamiamo dopo 3 ore, per maggior sicurezza.

Sono le 11 di sera a Gaza, quando Vittorio riceve la nostra nuova chiamata.

Di nuovo non è facile riuscire a prendere la linea, ma alla fine ce la facciamo, e anche se il segnale è debole e la voce va e viene, riusciamo comunque a parlarci un po'.

"Allora Vittorio, adesso sei al coperto? Possiamo parlare?"

"Sì, adesso sono a casa"

"Come è andata oggi? Sappiamo, dall'amico Yxx, che ti hanno fatto fare un corso accelerato per inserire le endovena e poter aiutare come ambulanziere"

"Oggi siamo riusciti a fare poco con le ambulanze. A parte che ce ne sono rimaste pochissime funzionanti, stavamo per uscire, per andare a soccorrere una famiglia la cui casa era stata centrata dall'aviazione israeliana, diversi anche i bambini morti, ma non abbiamo pouto fare che pochi metri fuori dall'ospedale. Siamo usciti in due ambulanze, ma ci siamo trovati subito di fronte "i rapaci" (gli elicotteri Apaches dell'aviazione sionista, ndr), che hanno scatenato l'inferno e hanno colpito la prima ambulanza. Uno scempio. Siamo duvuti rientrare di corsa. Ti rendi conto? Sparano sulla "croce rossa". Sono dei criminali"

"Non avevamo dubbi in merito, caro Vittorio"

"Cosa succede dalle vostre parti? La gente si muove? Protesta per questi crimini?"

"Caro amico, un po' di persone si danno da fare, fanno dichiarazioni, manifestano, ma tu sai nelle mani di chi è tutta l'informazione...e perciò molti non sanno neppure quel che accade veramente, perchè televisione e giornali dicono quel che Israele vuole che si dica, attraverso i suoi tirapiedi. Pensa che la Livni ha detto che non esiste emergenza umanitaria a Gaza, che loro sanno di cosa avete bisogno e che ve lo faranno avere"

"Certo. Ce ne stiamo accorgendo. Qui non è arrivato nulla, a parte le bombe. Nell'ospedale la situazione è drammatica oltre l'immaginabile. Non si riescono quasi neppure ad andare a soccorrere i feriti. Gli israeliani accusano gli altri di negazionismo, ma sono loro i primi a fare negazionismo, negando un olocausto che è sotto gli occhi di tutti. È per quello che vorrebbero tutti gli internazionali fuori da Gaza, per non avere testimoni scomodi. Io di qua non mi muovo"

La linea va e viene. Ogni tanto non riusciamo a sentirci. Non voglio neppure fargli consumare la carica del telefono, cosa preziosa in un luogo dove l'elettrictà e misurata col contagocce.

"Vittorio mi senti?"

"Sì, male ma ti sento"

"Allora Vittorio, restiamo daccordo che ci aggiorniamo domani. Intanto pubblico tutto sul mio sito e mando le newsletter, come Angela fa sul suo InfoPal e altri amici sui loro. Cerchiamo di fare il possibile attraverso la rete. Tu pensa a restare vivo e tutto d'un pezzo. Buona fortuna amico, a domani, Inshallah"

"Inshallah, amico, Inshallah"

Cade la comunicazione. Stringiamo le mascelle dalla rabbia. Vorremmo essere lì con lui. Ma ognuno ha il suo ruolo, le sue responsabilità, i suoi tempi. Noi saremo in Terra Santa fra qualche settimana.
"E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridor di denti"(Mt.25, 30-31)

La Redazione di www.TerraSantaLibera.org

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